lunedì 26 maggio 2014

#52 Week Project: riassunto e #wearenotproana



Siamo arrivati alla settimana #21 ed io ho subito una battuta d'arresto alla #17
Mancano 4 settimane all'appello, di cose ne sono successe tantissime, ma non posso raccontarvi nei dettagli ogni singolo avvenimento, finirei per fare concorrenza alla Divina Commedia e così gioco la carta della sintesi e vi faccio un riassunto.
Il motivo della battuta d'arresto è da individuare senza ombra di dubbio nel passaggio per casa mia di imbianchini e muratori che mi ha costretta ad un vero e proprio trasloco.
Sposta, impacchetta, sigilla, inscatola, pulisci, spolvera, lava, risposta, spacchetta, togli dagli imballi, ripulisci e risistema.
Ecco, più o meno, è andata così.
Nel frattempo Siamo tutte Mary Poppins ha stretto nuove amicizie e ha intrapreso nuove strade.
Di alcune vi ho già parlato, di altre vi parlerò più avanti.
Sebbene si tratti di un riassunto vi posto solamente una foto per ben 4 settimane, anche se chi mi segue sa che generalmente i miei racconti sono corredati da diverse foto, soprattutto per il 52 Week Project.
L'importanza dell'iniziativa di cui sto per parlarvi, però, impone che l'attenzione sia rivolta solo a questa e nient'altro.
Serena, una delle ragazze che collabora con il sito WoMomS (per il quale scrivo una rubrica, Rigore o fuorigioco? di cui vi avevo già parlato qui) per caso è venuta a conoscenza di una realtà che si fa veramente fatica a definire, perchè ogni aggettivo risulta comunque riduttivo.
E' allucinante, pazzesca e molto pericolosa.
Sul web esistono siti che istigano all'anoressia, che stilano addirittura dei veri e propri decaloghi per non mangiare e perdere peso, colpevolizzando coloro che cedono alla fame e mangiano.
Il cibo viene demonizzato in tutto e per tutto.
Abbiamo quindi deciso di partecipare alla campagna #wearenotproana contro l'istigazione all'anoressia e abbiamo diffuso la foto ed il messaggio su tutti i social nei quali è presente WoMomS.
Per saperne di più potete leggere su WoMomS l'articolo di Serena che spiega i dettagli di questa inqualificabile realtà e, se vi va, potete unirvi a noi in questa battaglia utilizzando l'hashtag #wearenotproana.

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