mercoledì 6 novembre 2013

L’influenza e le sue prospettive


Giusto la notte che precede la giornata più ingolfata dell’anno.
Giusto quando hai intorno a te il deserto dei Tartari, niente baby sitter, tate, amiche, nonni, parenti entro il quindicesimo grado che possano darti una mano.
Ore 4.00, minuto più, minuto meno: Principessa con 39 di febbre.
Realizzi che la mattina dopo non potrai andare al lavoro e dovrai forse imprecare in giapponese per riuscire a rinviare, delegare, spostare tutto ciò che avevi programmato.
Beh, grandissima invenzione cellulare, mail e pc portatile, si può lavorare da casa.
Anzi, no, si fa remote-working che fa più chic.
In realtà giri per casa con la febbricitante attaccata, incollata, spalmata addosso che non ti molla neppure per un secondo e nel frattempo cerchi di darti un tono professionale per rinviare quello che avresti dovuto fare.
“Amore due minuti e la mamma ha finito”.
E intanto finisce il Lago dei cigni.
“Amore lo guardi ancora? La mamma fra due minuti ha finito”.
E il Lago dei cigni finisce ancora.
“Tesoro due minuti…” e poi vedi quei due occhioni che ti implorano “dai la mamma finisce dopo”.
E si entra nel vortice…principesse, ballerine, collane, Lago dei cigni, smalto, Indovina chi, principesse, ballerine, collane, Lago dei cigni, smalto, Indovina chi…

E alla fine della settimana di clausura forzata hai una collezione di collane e braccialetti hand made che ti consentirebbe di aprire un negozio, sai a memoria ogni singolo passo del Lago dei cigni, sai a memoria tutte le caratteristiche dei personaggi di Indovina chi e sei più abile della più esperta delle estetiste a mettere lo smalto su due manine in perenne movimento senza neppure una piccola sbavatura.
Questa sei tu dopo la sua influenza.
Lei, invece, alla fine della settimana, ti passa la calcolatrice che utilizza come cellulare e ti dice “mamma guarda mi è arrivata una mail”.
E allora lì capisci come una semplice influenza abbia sconvolto il mondo di entrambe.

Nessun commento:

Posta un commento